Al momento stai visualizzando Insufficiente la risposta del trasporto pubblico al blocco della circolazione: per i cittadini appiedati un parco rotabili rinnovato solo negli annunci e code agli sportelli delle biglietterie.

In coincidenza con l’entrata in vigore delle limitazioni della circolazione per i mezzi privati sono stati segnalati episodi inaccettabili di disorganizzazione per l’accesso al trasporto pubblico. Proprio il 1^ ottobre presso gli sportelli della biglietteria della stazione di Modena si sono formate lunghe code di utenti che arrivavano anche al piazzale esterno, come peraltro segnalato e documentato già nella giornata di sabato 29 settembre.

Una risposta insufficiente per i tanti cittadini chiamati ad utilizzare il trasporto pubblico che si trovano alle prese con un sistema ai limiti del collasso che nei fatti respinge la nuova utenza. Nella stazione di Modena, tra le prime tre della Regione per volume di traffico, si fatica ad ottenere il biglietto per l’utilizzo dei mezzi e non meno difficoltoso per i biglietti di SETA, la cui biglietteria esterna è aperta solamente in mattinata. Una situazione comune a molte altre del territorio modenese che, pur segnalate, restano irrisolte scaricando sugli utenti le conseguenze dei risparmi di personale.

L’entrata in vigore dal 1° ottobre delle limitazioni al traffico veicolare dimostrano ancora una volta la distanza tra gli annunci di gestori e amministrazioni sul rinnovamento del parco rotabili, ferroviario e su gomma, e la realtà dei fatti. Mentre si bloccano i proprietari di vetture diesel Euro 4 si offre loro un trasporto pubblico ugualmente inquinante. Secondo i dati della stessa SETA, nel bacino modenese circolano 400 mezzi di cui 3 su 4 sono a trazione diesel. Di questi 311 mezzi oltre il 70% è omologato Euro 4 o classi precedenti, con un’età media che arriva a ben oltre 18 anni.

Pur ritenendo ineludibile per la salute dei cittadini il miglioramento della qualità dell’aria devono essere attuati dei correttivi che consentano una vita accettabile per i proprietari di queste vetture che non sono in condizioni di sostituire una vettura di omologazione relativamente recente, garantendo loro il diritto alla mobilità. Ora, a fronte del rischio di una sanzione di 164,00 euro o il ritiro della patente esiste solo la possibilità di spostare l’auto fuori dai centri urbani prima del blocco (8.30 →18.30) causando ulteriore traffico indotto. 

Federconsumatori chiede quindi alla Regione un aumento del contributo utile alla sostituzione di un’auto oggi ritenuta inquinante, anche attraverso l’istituzione di fasce di reddito certificati (ISEE). Nel caso degli utenti che non potranno sostituire l’auto e subiranno le pesanti limitazioni alla circolazione per oltre 6 mesi all’anno, si rende necessario l’abbattimento dei costi del “bollo” da parte della stessa Regione che, mentre ne inibisce la circolazione, pretende ugualmente il pagamento di questa “tassa di possesso”.

Federconsumatori Modena

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